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Gruppo Micologico  "T. Pocorobba"

Leucocoprinus flos-sulphuris

(Schnizl.) Cejp, (1948)

di Angelo Miceli e Carmelo Di Vincenzo

Sembra ormai assodato, da diversi anni a questa parte, che alcune specie fungine originarie da aree tropicali e/o subtropicali abbiano iniziato, con successo, una forma di trasmigrazione verso le regioni del mediterraneo ove, come dimostrano vari ritrovamenti, hanno trovato un habitat ideale alla loro fruttificazione. Ricordiamo, tra i nostri precedenti ritrovamenti, a mero titolo indicativo, Amylosporus campbellii (Berk.) Ryvarden (1977) [Cfr. Miceli et al., 2020] Inonotus rickii (Pat.) D.A. Reid (1957) [Miceli & Di Vincenzo in fase di pubblicazione]; Leucocoprinus fragilissimus (Ravenel ex Berk. & MA Curtis) Pat., (1900) [Miceli & Di Vincenzo in fase di pubblicazione] ai quali si unisce, oltre alle numerose specie fungine oggetto di ritrovamento da parte di altri studiosi di micologia, l’ultimo, in ordine di tempo, recente nostro ritrovamento di Leucocoprinus flos-sulphuris, protagonista del nostro nuovo contributo micologico.

Leucocoprinus flos-sulphuris (Schnizl.) Cejp,

Česká Mykol. 2(3): 78 (1948)

Accentazione: Leucocóprinus flòs-sulphúris

Basionimo: Agaricus flos-sulphuris Schnizl.

in Sturm, Deutschl. Fl., 3 Abt. (Pilze Deutschl.) 6 (32): 2 (1851)

Etimologia: Leucocoprinus, dal greco λευκός (leykos) = bianco e da Coprinus ovvero Coprinus con le spore bianche, con espresso riferimento alla similarità morfologica con le specie fungine appartenenti al Genere Coprinus dalle quali differisce, essenzialmente, per il colore bianco-biancastro delle spore; flos-sulphuris dal latino = fiore di zolfo con espresso riferimento al particolare colore giallo zolfo che caratterizza la superficie dei carpofori in giovane età.

Posizione sistematica:

Divisione Basidiomycota, classe Agaricomycetes, ordine Agaricales, famiglia Agaricaceae, genere Leucocoprinus.

Principali sinonimi: Agaricus luteus Bolton (1788); Agaricus birnbaumii Corda (1839); Lepiota flammula (Alb. & Scchw.) Gillet (1874); Lepiota lutea (Bolt.) Godfrin (1897); Lepiota aurea Massee, (1912); Agaricus aureus F.M. Bailey (1913); Lepiota incerta Mattir. (1918); Lepiota flos-sulphuris (Schnizl.) Mattir. (1918); Leucocoprinus luteus (Godfrin) Locq. (1945); Leucocoprinus birnbaumii (Corda) Singer (1962).Leucocoprinus flos-sulphuris

(Schnizl.) Cejp, (1948)           

 

 

Foto 01 Leucocoprinus flos sulphuris

 

Foto 02 Leuocoprinus flos sulphuris

 

Foto 03 Leucoprinus frlos sulphuris

 

Foto 04 Leucoprinus flos sulphiris

 

Foto 05 Leucocoprinus flos sulphuris

 

Foto 06 Leucocoprinus flos sulphuris

 

Foto 07 Leucocoprinus flos sulphuris

 

Foto 08 Leucocoprinus flos sulphuris

 

Descrizione macroscopica

Cappello di piccole-medie dimensioni, inizialmente cilindrico-ovoidale con caratteristica conformazione a ditale poi, verso la maturazione, campanulato ed ancora quasi completamente aperto, spianato, spesso con piccolo umbone tronco; caratterizzato, specialmente negli esemplari giovani, da un intenso colore giallo: giallo citrino, giallo zolfo che tende a sbiadire verso colorazioni brunastre a maturazione avanzata ed a tempo secco; zona discale più scura: giallo-ocra, ocra-brunastro. Superficie cuticolare dissociata in piccole squame o fiocchi minuti di colore più o meno intenso variabile dal giallo-oro al giallo-brunastro al bruno-brunastro. Margine acuto ed involuto, inizialmente tipicamente plissettato, poi striato (caratteristica, quest’ultima, che identifica tutte le specie appartenenti al genere. Imenoforo a lamelle fitte, larghe, libere ed inserite in un collarium, intervallate da lamellule; colore giallo pallido, quasi biancastro con tendenza ad imbrunire. Gambo centrale, cavo, clavato, allargato alla base con una formazione bulbare di forma ovoidale, , asciutto, concolore al cappello, più scuro verso la base dove sono presenti sottili rizomorfe biancastre. Anello fragile, sottile, membranoso, fugace, giallo-giallastro tendente a sbiadire con l’avanzare della maturazione. Carne tenera, sottile, giallastra, amarognola, priva di odori o sapori particolari.

Microscopia

Spore ovali con poro germinativo ed apicolo, giallastri in massa

Habitat a tipica nutrizione saprotrofica predilige terreni ricchi di humus fruttificando a gruppi, a volte cespitosi, su residui legnosi marcescenti, nelle serre e nei vasi da fiore.

Commestibilità: NON commestibile

Caratteri differenziali

Si riconosce facilmente per il colore giallo dell’intero carpoforo, tipico degli esemplari giovani; per il gambo clavato con presenza di anello; per il cappello con umbone centrale più scuro e cuticola dissociata in fiocchetti gialli e margine striato; per l’habitat di crescita in serre o vasi da fiori.

Specie simili

  • Leucocoprinus fragilissimus (Ravenel ex Berk. & M.A. Curtis) Pat. (1900)

Simile nella conformazione strutturale e per la colorazione giallo-giallastra, differisce, principalmente, per la fragilità della carne che tende a sfaldarsi al minimo tocco e per le evidenti striature che si dipartono dalla zona discale per estendersi fino al margine del cappello.

  • Leucocoprinus cepistipes (Sowerby) Pat. (1889)

 

Presenta similarità nella conformazione strutturale ma è privo di colorazioni gialle, differisce per il cappello con zona discale e squamette ocra-grigiastre e per ledimensioni maggiori.

  • Leucocoprinus brebissonii (Godey) Locq. (1943)

Differisce per la mancanza di colorazioni gialle; per la zona discale e le squamette di colore bruno-nerastro; per il gambo meno ingrossato; per le dimensioni minori.

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Foto: Mariagrazia Battaglia, Carmelo Di Vincenzo, Angelo Miceli, Enzo Puglisi

Bibliografia

  • Adikaram Nimal, Yakandawala Deepthii, Jayasinghe Lalith, 2020: Leucocoprinus birnbaumii (Agaricales: Basidiomycota), attractive yellow houseplant mushroom, revisited after 100 years. Ceylon Journal of Science 49 (2): 209-211

  • Boccardo Fabrizio, Traverso Mido, Vizzini Alfredo, Zotti Mirca, 2008: Funghi d’Italia. (ristampa 2013) Zanichelli, Bologna. I

  • Candusso Massimo, Lanzoni Gianbattista, 1990: Lepiota s. l.. Collana Fungi Europaei Vol.4. Libreria Editrice Giovanna Biella, Saronno. I

  • La Chiusa Lillo, 2013: Funghi Agaricoidi, Vol. I – Agaricaceae. ANDER Editore, Monza. I

  • Miceli Angelo, Di Vincenzo Carmelo, 2020: Amylosporus campbellii (Berk.) Ryvarden (1977) primo ritrovamento nel territorio messinese. RMR (Rivista Micologica Romana) Bollettino Amer (Associazione Micologica Ecologica Romana) n. 11 Anno XXXVI (3): 135-141. Roma. I

  • Verma Ram Keerti, Pandro Vimal, 2018: Diversity of macro-fungi in Central India-XIII: Leucocoprinus badhamii and Leucocoprinus birnbaumii. Van Sangyan, Vol. 5, N. 5-6 (28-37).

Sitografia

  • Acta Plantarum (ultima consultazione, luglio 2021)

Etimologia dei nomi botanici e micologici e corretta accentazione.

https://www.actaplantarum.org/etimologia/etimologia.php

http://www.mushroomexpert.com/leucocoprinus_fragilissimus.html

  • MB (ultima consultazione, luglio 2021): Mycobank database. Fungal databases, Nomenclature e Special Banks.www.mycobank.org

 

 

Leucocoprinus flos-sulfuris

Didascalia

Foto 01 Leucoprinus flos-sulphuris, giovani esemplari – Foto Mariagrazia Battaglia

Foto 02 Leucoprinus flos-sulphuris, giovani esemplari – Foto Mariagrazia Battaglia

Foto 03 Leucocoprinus fragilissimus, esemplari maturi – Foto Enzo Puglisi

Foto 04 Leucocoprinus fragilissimus, esemplari maturi – Foto Enzo Puglisi

Foto 05 Leucocoprinus flos-sulphuris, esemplari molto maturi – Foto Angelo Miceli

Foto 06 Leucocoprinus flos-sulphuris, esemplari molto maturi – Foto Angelo Miceli

Foto 07 Leucocoprinus flos-sulphuris, spore 40X – Foto Carmelo Di Vincenzo

Foto 08 Leucocoprinus flos-sulphuris, spore 100X – Foto Carmelo Di Vincenzo